Era inverno e frequentavo il secondo anno all’università (probabilmente era il 1992).
Un giorno un mio amico mi propose di andare al Fukuoka Motor Show nella città di Kitakyushu. Il Fukuoka Motor Show è una versione più modesta del Tokyo Motor Show, poiché rapportato ad una città più piccola. In quel periodo la mia patente era valida per la moto, ma non per l’auto, e ne possedevo una di 400cc. Questo Motor Show sarebbe stato molto interessante perché avrei potuto vedere non solo macchine, ma anche le moto. Alla fine eravamo tre studenti e partimmo presto alla mattina per andare alla manifestazione, saltando le lezioni.
Ovviamente il Motor Show era molto affollato, anche se si trattava di un giorno infrasettimanale. In quel momento si stava anche sviluppando la bolla economica in Giappone. Ero attratto dalla MAZDA RX-7(FD), MAZDA MX-6 e simili, i modelli più recenti di quel periodo. Ad un certo punto mio amico si fermò davanti ad una macchina e disse:
“È proprio questa. Che bella! Lancia Delta HF Integrale. L’auto campione del rally.”
La macchina che guardava l’amico era una Lancia Delta HF Integrale Evoluzione rossa. Era lì, splendida, sotto i riflettori. Rimasi stupito per il prezzo: 6,000,000 yen (circa 46,000 euro). A me sembrava una macchina da famiglia, due volumi, quattro porte, però allo stesso tempo era caratterizzata da bordi spigolosi e muso aggressivo, particolari non riscontrabili nelle auto giapponesi. L’effetto su di me fu forte e mi sentii strano. “Perché? Perché una macchina del genere è così cara?”
In quel periodo la Formula 1 era molto popolare in Giappone. La Formula 1 si può guidare solo all’interno dei circuiti per determinare qual è la macchina più veloce. Sentivo che questa cosa era molto lontana dalla realtà e non faceva per me.
Nei rally, invece, si usano macchine di serie, modificate secondo certi regolamenti, e gareggiano su percorsi in salita, in discesa, lungo curve ma sempre su strade normali. Questo mi sembrava più realistico. Anche se non ero un grande fan dei rally, sentivo questo tipo di macchina più vicina a me e ebbi subito una specie di ammirazione per “una macchina che va veloce su brutte strade”. All’epoca la TOYOTA CELICA GT-FOUR era la macchina giapponese da rally più famosa, però pian piano cominciai ad essere attratto dalla Lancia Delta, che ha vinto titolo costruttori rally per 6 anni consecutivi.
All’epoca usare internet non era così comune e non era facile trovare informazioni. Come studente ho cercato gradualmente informazioni sulla Lancia Delta da conversazioni con amici esperti di auto, oppure leggendo riviste nelle librerie (in Giappone si vendono le riviste nelle librerie) in piedi senza comprarle.
Fondamentalmente penso che sia impossibile che io senta che una piccola macchina per famiglie, con quattro porte e due volumi possa essere eccezionale. Una macchina eccezionale per me deve essere coupé, come le supercar o le auto sportive. Eppure, nonostante la Lancia Delta abbia quattro porte e due volumi, è eccezionale ancora oggi e questa cosa è molto speciale e difficile da immaginare. L’aspetto più affascinante della Lancia Delta per me è che dalla carrozzeria emerge il suo spirito, come se l’auto stesse per dire “faccio tutto quello che serve per vincere”. Per esempio, per migliorare il raffreddamento del motore i tecnici hanno creato delle feritoie sul cofano, ma hanno anche introdotto delle prese d’aria (nel maggior numero possibile) vicino ai fari e al tergicristallo anteriore, hanno installato uno spoiler con angolazione regolabile, che sembra un po’ innaturale per quel tipo di macchina, oltre ad altre soluzioni.
Non c’è bisogno di far alzare lo spoiler quando si guida su strade normali, ma questo elemento fa sembrare la Delta un gallo che ha alzato la cresta ed è un fattore perfetto per far accrescere la motivazione dell’autista. Anche l’effetto del paraurti bombato è potente se osservato dal davanti. La gente normale potrebbe sentire che deve dare la precedenza se vede il muso della Lancia Delta sulla corsia di sorpasso in autostrada, dallo specchietto retrovisore.