Il mio sogno realizzato

5 Maggio, 2019Paul | Christchurch (Nuova Zelanda)

 

Avevo quattro anni quando vidi una Lancia Stratos per la prima volta.

Mio zio era appena tornato a casa da un viaggio in Giappone e aveva portato una Stratos radiocomandata a suo figlio. Ci giocava davanti a casa nostra, insieme a me e a mio padre. Mi piaceva tanto la linea della macchina e mio padre decise quindi di comprarne una per me, che assemblammo successivamente assieme. Da quel momento rimasi stregato dalla Stratos e sapevo che un giorno avrei dovuto averne una tutta mia. Cominciai a lavorare a 17 anni per la Air New Zealand come tecnico aeronautico apprendista e aprii un conto corrente per mettere da parte i soldi che mi sarebbero serviti per comprare la Stratos.

Dopo una decina d’anni decisi di cambiare lavoro e mi trasferii nel Regno Unito. Cercai di comprare una replica Hawk dato che l’originale era troppo costosa. Passati cinque anni tornai in Nuova Zelanda, ma senza alcuna macchina. Decisi finalmente di comprare una Stratos dopo il terremoto di Christchurch del 2011 perché pensai che la vita era troppo breve per non farlo: o in quel momento o mai più. Quindi diventò il regalo per il mio 40° compleanno.


Feci molte ricerche su quale kit comprare e scoprii un nuovo costruttore che si chiamava Lister Bell. Richiedeva meno tempo di costruzione rispetto al kit Hawk e utilizzava componenti più moderni. Non è semplice trovare parti di ricambio di vecchie Fiat e Lancia che richiedono spesso riparazioni prima di essere impiegati. A giugno del 2012 inviai l’ordine per il kit della Lister Bell. In agosto un collega mi informò che aveva visto una Stratos dal rivenditore Fiat della zona, pensai si fosse sbagliato ma passai ugualmente e constatai il fatto che invece aveva proprio ragione. Chiesi al responsabile se potevo dare un’occhiata e fare qualche foto, poiché difficilmente ne avrei mai vista un’altra vera. Era un sogno che si realizzava, addirittura tremai quando mi sedetti all’interno.


In ottobre del 2013 arrivò la mia macchina in una enorme cassone. Ci vollero quattro ore per scaricarla e metterla nel mio garage. Cominciai subito ad aprire tutte le scatole. Non è un semplice kit nel quale le varie parti vengono imbullonate assieme, ogni pezzo richiede adattamenti prima dell’installazione. A mio avviso la parte meccanica era molto semplice anche se non disponeva di un manuale di assemblaggio. C’era, però, un bel forum con molte foto e il costruttore era molto collaborativo e veloce nel fornire disegni o suggerimenti. La parte di carrozzeria era invece più difficile dato che questa è tutta resinata, quindi richiese molte ore di sabbiatura e lucidatura per darle un bell’aspetto.


La costruzione richiese quattro anni, penso in parte a causa della mia scrupolosità nel seguire processi di tipo aeronautico. Fui fortunato perché mia moglie mi lasciava parecchio tempo libero alla domenica da passare in garage per lavorare all’assemblaggio. A metà dell’opera nacque mia figlia. Non mi resi conto di quanto mi piacesse costruire la macchina finché non ebbi finito. Fu una grande soddisfazione aver realizzato qualcosa ma mi sentii scarico successivamente e non sapevo più cosa fare. Pensai che a quel punto avrei semplicemente dovuto guidarla!



Amo guidarla, è molto più piccola della maggior parte delle altre auto in strada. Lo sterzo è molto preciso, è molto facile indirizzarla in strada, quindi migliorare velocemente la guida lungo e colline ventose, non riesco a smettere di sorridere quando la guido. Attira molto l’attenzione sulla strada, molte persone fanno foto e nel mentre mi accorgo che molte altre non sanno cosa sia. La guido il più possibile, alla continua ricerca di strade con forti venti, che in Nuova Zelanda siamo fortunati ad avere.

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